martedì 8 luglio 2014

L'INNO

La fuori è notte fonda, e tu sei sempre lì, sopra a una chitarra e un vecchio giro in D
volevi sposarti e non sai più il perché, volevi cambiare il mondo e invece sei cambiato te
volevi lasciar la scuola e andar via dalla città, invece hai fatto legge, all'università
e all'università, hai conosciuto lei, e adesso che cosa sei?

Sognavi l'america, cantavi i Rolling Stones, volevi fare cinema o giocare a football,
avere il vento nei capelli e la tua libertà, sognavi un'avventura lontano dalla civiltà,
e invece da codardo, non sei andato mai, meglio l'apatia che rischiare i guai,
e così da codardo, non hai baciato lei, e ora che cosa sei?

E scrivi questo inno, patetico e sfigato, e butti ancora rime, su un tempo ormai passato,
e gli altri subiscono, tutto il tuo dolore, e tu che ti illudi, che trionferà l'amore
E sogni la gioia, che tu non vivrai, perché non ti basta, mai quello che hai,
non ti è bastata mai, mai neppure lei, e allora che cosa sei?

La fuori ormai è l'alba, e tu sei sempre lì, a soffiare in un'armonica, quel vecchio giro in D
a sognare ancora un mondo, che non  ci sarà,  a sognare di nascosto, la tua felicità
e racconti ancora agli altri che stai bene lì, che non ti pesa affatto starnetene così
e se racconti a tutti che non vuoi nemmeno lei, dimmi che cosa sei?

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